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Una famiglia come tante, con una marcia in più. O in meno. Il nostro Fiat 238 Ermanno, in effetti, di marce ne ha solo quattro, ma non per questo ci ha traditi al momento del bisogno. Quando lo abbiamo caricato su una nave al porto di Anversa (Belgio) per spedirlo dall’altra parte dell’Oceano, questo piccolo, vecchio e adorabile camper van ha fatto del suo meglio per superare indenne i controlli e risultare credibile agli occhi degli incaricati alle manovre. E così è stato anche al porto di Halifax quando, una decina di giorni più tardi, la nave Atlantic Stars ha raggiunto le coste canadesi. Noi eravamo lì ad attendere Ermanno per cominciare quello che si sarebbe rivelato, ma forse già lo sapevamo, il viaggio più incredibile della nostra vita.

Tutto è cominciato così, con l’attesa di quella nave e dei controlli. Dopo sei mesi di preparativi, in caso di negato ingresso, l’avventura non sarebbe nemmeno cominciata. Per fortuna è andata bene. Ritirato il mezzo in una mattina di metà luglio, ci siamo lanciati sulla TransCanada Highway per affrontare i 3.000 km che ci separavano da Toronto. Non dimenticherò mai l’emozione di quelle prime ore alla guida di un mezzo del 1980 in un paese moderno come il Canada. Era come trovarsi sulla Luna, consapevoli che se qualcosa fosse andato storto non saremmo più tornati indietro (una considerazione abbastanza verosimile, visto che nessun meccanico sarebbe mai stato in grado di riparare Ermanno). Ma ormai eravamo in pista e niente poteva più fermarci: avremmo raggiunto Toronto, dove ci aspettava mio fratello Marco e la sua nuova famiglia.

IL VIAGGIO ON THE ROAD DALLA NUOVA SCOZIA ALL’ONTARIO

Da Halifax alla cittadina di Saint John la strada ci ha regalato paesaggi unici: baite sull’oceano, spiagge deserte, foreste a perdita d’occhio, villaggi di pescatori… Inutile dire che fin da subito abbiamo dato nell’occhio. Le persone incontrate per strada o in campeggio ci guardavano sbalorditi, come fossimo alieni sbarcati da una navicella spaziale. “What? It’s a Fiat? From Italy??”… più o meno erano queste le esclamazioni al nostro passaggio. In ogni caso cordialità e gentilezza, in Canada, sono comuni, per cui nessun problema o critica, anzi: tante volte abbiamo ricevuto aiuto sotto forma di indicazioni e suggerimenti su cosa vedere e cosa fare. Proprio a Saint John, fra l’altro, abbiamo incontrato Kelly, il nostro angelo custode, l’unica persona ad averci dato fiducia stipulando dopo tante ricerche una polizza valida per circolare in Canada con Ermanno (mezzo targato estero, e per giunta con 37 anni di vita…).

Alle cascate del Lac Dunbar

Davanti al faro di Peggy Cove

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Dopo aver sostato qualche giorno in questa deliziosa cittadina, ci siamo spostati a Grand Falls, tappa intermedia prima di arrivare a Riviere du Loup, sulle rive del maestoso San Lorenzo. Il posto è conosciuto fra le altre cose per la possibilità di avvistare numerose specie di balene. L’occasione era troppo ghiotta per farsela sfuggire: il giorno dopo siamo saliti su un’imbarcazione per il whale whatching e ci siamo goduti la “caccia” a queste creature maestose. Il vento e il freddo pungente, nonostante fosse piena estate, si sono fatti sentire, ma di certo ne è valsa la pena. Bella anche la scampagnata lungo il fiume con le nostre fidate bici elettriche. Grazie alle nuove selle Ezone di Selle Royal, progettate apposta per le ebike, ci siamo goduti la pedalata con il massimo del comfort!

Tappa successiva del viaggio in Canada è stata Quebec City, la prima delle metropoli esplorate con Ermanno. In realtà non si tratta di una vera metropoli, ma è ovvio che per chi arriva dalla parte orientale del paese, tuttora poco abitata, l’impatto con il porto, la periferia trafficata e il centro storico risulta piuttosto forte. La vieux Quebec rappresenta senza dubbio il posto più turistico, ma anche il più ricco di storia e architettura. In posizione sopraelevata sul dorso di una collina, il distretto storico di Quebec (patrimonio dell’Umanità UNESCO) offre un panorama spettacolare sul porto e sul fiume, e con la sua atmosfera europea ti porta una ventata di nostalgia. Da non perdere le vicine cascate di Montmorency, circondate da un percorso ad anello davvero suggestivo.

Dopo Quebec, era giunto il momento di immergerci nella natura più selvaggia, con una puntata al Lac Dunbar, parecchi chilometri a nord della “civiltà”. Finita la strada asfaltata, abbiamo imboccato lo sterrato che portava alle piazzole di sosta, nient’altro che una radura in mezzo al bosco più fitto. Memorabile l’incontro di notte con un cucciolo di orso che gironzolava libero in mezzo agli alberi, sotto un cielo carico di stelle. Meno memorabile il mio tentativo di pescare al vicino Lac Adam: nonostante la barca a remi e il lago sgombro da qualsiasi presenza umana, l’unica preda che sono riuscito a catturare è stata una piccola trota lunga a malapena una spanna. Pazienza, non capita comunque tutti i giorni di avere un intero lago a disposizione! Dal Lac Dunbar ci siamo diretti a Montréal, città che merita almeno una settimana di sosta. Con Ermanno ci siamo fermati cinque giorni e quattro notti, abbastanza per visitare il waterfront, il giardino botanico, il centro storico e le altre numerose attrattive di questa località alla moda.

Indimenticabile è stato l’incontro con Giselle Martino, giovane italiana che ha scelto di trasferirsi in Canada per cambiare vita e lavoro. Giselle aveva sostenuto la nostra campagna di raccolta fondi per realizzare il documentario Road To Canada e ci ha concesso una bellissima intervista, raccontando la sua esperienza diretta. Tanto per dire una differenza saliente, in Canada esiste il Salone dell’Immigrato, un evento organizzato per favorire l’integrazione e presentare i servizi e le opportunità ai nuovi arrivati. Niente male! Da Montrèal ci siamo infine diretti a Toronto. Dopo una breve tappa rigenerante in un campeggio nella zona dei 1.000 laghi, abbiamo percorso gli ultimi 300 km alla volta della The Six. Come avevamo raccontato nel nostro blog, a Toronto vive mio fratello Marco, ora cittadino canadese. Ci siamo riabbracciati e abbiamo conosciuto finalmente Gioia, nostra nipote. Sono state giornate intense, passate dai parenti di Marissa, la moglie di Marco, in un cottage sul lago, a pescare… sempre in compagnia di Ermanno e di Marco. A quel punto, dopo una decina di giorni circa, Maddalena e Sebastiano sono tornati in Italia con l’aereo, mentre a me non restava che percorrere a ritroso i circa 2.000 km fino ad Halifax. A sorpresa, Marco ha voluto riaccompagnarmi fino a Montréal. Ma questa è un’altra storia…

Le dimensioni di Ermanno e dei camion canadesi

In bici lungo il Chanal du Lechine

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Info utili e link pubblicitari

IL DOCUMENTARIO E LE PROIEZIONI IN GIRO PER L’ITALIA

Nei mesi di luglio e agosto del 2017 abbiamo percorso complessivamente 10.000 km da Bologna ad Anversa, quindi da Halifax e Toronto, poi di nuovo da Toronto ad Halifax e infine da Anversa a Bologna. Tanta strada, tante emozioni e tanti sforzi per portare a termine un’impresa che, vuoi per l’età del mezzo, vuoi per la distanza, vuoi per gli imprevisti, si è rivelata a dir poco eccezionale. Eppure, vivere questo viaggio con nostro figlio Sebastiano di due anni e un minivan di quasi quaranta ancora non ci bastava. Volevamo condividere l’esperienza con altri viaggiatori e persone come noi, appassionate di avventura, camper e plein air. Grazie a finanziamenti e contributi, e grazie all’aiuto prezioso di Anima Film, abbiamo avuto al nostro fianco due videomaker attrezzati con videocamera professionale, microfoni e OSMO (uno strumento particolare che si monta sul cofano dell’auto per riprese in movimento).

I due ci hanno seguito da Saint John a Toronto, dalla mattina alla sera, riprendendo i nostri spostamenti, le persone incontrate e i posti in cui ci siamo fermati. Non è stato facile, perché avere qualcuno che ti riprende a qualunque ora vuol dire rinunciare alla privacy e a determinate libertà. Bisognava inoltre coordinarsi per incontrarsi nel tal posto alla tale ora, concludendo le riprese prima che fosse buio. E gli impegni non finivano certo la sera! Dopo cena era il turno del diario, occasione per raccontare a caldo emozioni, incontri e sensazioni, in modo da avere un audio da utilizzare in voice over con le riprese. Insomma, un lavoro, più che una vacanza. Ma oggi lo possiamo dire: “Road To Canada: in viaggio con Ermanno” è un piccolo gioiello, apprezzato dalle tante persone che lo hanno visto finora online o in DVD. Il sito ufficiale con il trailer e con le immagini del viaggio si trova a questo link www.roadtocanada.it. Da qualche mese, pur con risorse molto limitate, ci stiamo dando da fare per promuoverlo e farlo conoscere, anche organizzando proiezioni sul territorio, ad esempio qui a Bologna il 12 aprile, ma in futuro anche in Sardegna, Puglia e Lazio. Auguriamo a tutti di avere la nostra stessa possibilità e realizzare un giorno il loro road trip in Canada. Noi stiamo già meditando la prossima avventura… ovviamente con Ermanno!

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