Photo Credits: FELICE SCALA

Dopo avere visitato l’Oasi WWF Persano e Serre, paese medievale, il mio viaggio sui Monti Alburni in camper continua a Postiglione.

Inizio la mia visita a Postiglione imboccando il lungo viale Martiri Postiglionesi e giungo, oltrepassata Piazza Diaz, all’inizio di via Roma, dove trovo due monumenti, uno ai Caduti in Guerra, della prima e seconda guerra mondiale, e la monumentale fontana del 1816 dove bevo un sorso di acqua fresca.

Su una panchina, intenti a parlare, ci sono due anziani; io che di natura sono curioso e sempre pronto ad ascoltare i racconti degli anziani, mi avvicino e li saluto, sperando che mi invitino a sedere con loro. Sono fortunato, ma non poteva essere altrimenti, conoscendo l’ospitalità delle persone del luogo.

Fra una chiacchera e l’altra ci beviamo un bel caffè, arricchito di racconti, che rimarranno sempre nei miei ricordi, li saluto e proseguo la visita a Postiglione.

Continuo per via Roma e giunto alla fine della strada mi immetto in via Santa Sofia per raggiungere la Chiesa dei Santi Giorgio e Nicola.

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La Chiesa fu edificata nel 1308 ad unica navata, ma nel 1777 e nel 1781 furono  costruite le due navate laterali, come si può evincere dalle incisioni sui portali.

Entro in chiesa e la prima cosa che mi salta all’occhio, dietro Gesù in croce, è la statua di San Giorgio a cavallo, risalente al XVIII secolo, protettore del paese, posizionata in alto nell’abside. Continuando la visita mi rendo conto che la chiesa conserva altre opere di pregio, come il coro ligneo, la statua lignea di San Nicola del Settecento, la fonte battesimale e il tabernacolo del 1507 situato a sinistra del presbiterio.

Terminata la visita alla chiesa continuo la mia passeggiata alla scoperta di Postiglione; mi dirigo vero Piazza Europa, per immettermi in via Vincenzo Manzi e raggiungere il Castello di origine longobarda.

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Durante il tragitto, costeggiando le antiche mura del Castello, si gode di un panorama bellissimo: si vede il campanile di San Nicola, Contursi Terme, l’inizio dell’Alto e Medio Sele, parte della Piana del Sele e la costiera amalfitana.

CAMPANILE SAN NICOLA

Il Castello, che ha avuto un ruolo importane nel passato, è ora proprietà del Comune di Postiglione, il quale lo usa come location per eventi, avendo due grandi sale polifunzionali.

Mi immetto nel vicolo Vincenzo Manzi, alla fine del vicolo svolto a destra per via Marotta Abate per poi raggiungere via San Nicola, dove trovo il Campanile di San Nicola costruito nella seconda metà del XIV secolo.

Il tempo di riposarmi qualche minuto e continuo la mia visita, imbocco via Torretta e giungo al Corso Vittorio Emanuele, svolto a destra e proseguo dritto fino a raggiungere la Chiesa di Santa Maria dell’Annunziata, detta anche Madonna del Carmine, il cui interno conserva in busto settecentesco di Sant’Elia, santo che si venera anche nella grotta a lui dedicata, situata in località Le Falde.

La visita a Postiglione termina qui e mi dirigo verso il camper; si è fatta l’ora del tramonto e non posso perderlo.

Photo Credits: (per le foto sopra, salvo diversamente specificato) VALENTINA TORTORA

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Dopo aver percorso a ritroso tutto Corso Vittorio Emanuele, Piazza Armando Diaz e il lungo Viale Martire Postiglionesi, e aver fatto un po’ di spesa, arrivo al camper, giusto in tempo per godere del bel tramonto che ogni giorno la natura concede.

Mi preparo per la cena, sorseggiando un buon vino locale.

Sono stanco, è stata una lunga giornata, e decido di andare a dormire, domani mi aspetta la visita a Sicignano degli Alburni.

Mi sveglio presto, grazie al cinguettio degli uccelli; mi vesto e vado a prendermi un caffè (perché io senza non “carburo”); dopo il caffè e la colazione, ritorno al camper e parto, altra destinazione nei Monti Alburni: Sicignano degli Alburni.

Lungo la strada che porta a Sicignano, passata la frazione di Scorzo, incontro Terranova, un’altra frazione di Sicignano, accosto il camper e faccio una visita veloce. Conserva ancora l’impianto medioevale, con i suoi portali in pietra e alcuni edifici del 500. Mi dirigo verso la chiesa di san Giovanni Battista, dove si conserva un affresco della fine del XV secolo, raffigurante Santa Lucia.

Riprendo il viaggio nei Monti Alburni e dopo pochi kilometri arrivo a Sicignano degli Alburni, “Comune Amico dei Camperisti”; qui c’è un’area in cui poter sostare, si trova in Piazza Umberto I, dove vi è un monumento ai Caduti Fante Vittorioso, una bella fontana, la Chiesa Santa Maria dei Serroni, che presenta un bel portale rinascimentale, e la Caserma dei Carabinieri.

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Parcheggiato il camper vado alla scoperta di Sicignano, paese famoso, anche tra i camperisti, per la Sagra della Castagna, giunta alla 45^ edizione (evento che si svolge il terzo fine settimana di ottobre).

Il paese conserva ancora il suo impianto medioevale, la prima emergenza architettonica, che visito, e la Chiesa di Santa Maria dei Serroni. Salgo i pochi scalini che mi separano dall’ingresso ed entro.

La chiesa è ad unica navata, presenta un’abside in pietra viva, sulla sommità dell’arco a tutto sesto vi è uno stemma. Alla sommità dell’altare vi è la statua di Santa Maria dei Serroni.

Il tempo di recitare una preghiera e mi dirigo  verso via Caracciolo per raggiungere la Chiesa di San Matteo e Santa Margherita.

Scendo alcuni scalini ed entro in chiesa.

La chiesa si presenta a tre navate, divise da colonne nella navata centrale.

Al suo interno sono conservati dipinti di pregevole fattura, appartenenti alla scuola di Andrea da Salerno.

Nella sacrestia sono conservati dieci stalli di un coro ligneo di epoca cinquecentesca.

Sono decorati da elementi floreali, protomi umane, intrecci vegetali con puttini, fra i quali sono riconoscibili la Vergine, Sant’Andrea, San Paolo, Sant’Antonio e San Francesco nell’atto di ricevere le stimmate.

Finita la visita alla Chiesa mi dirigo verso il Castello Giusso, percorro fino alla fine via M. Pagano e prendo via San Nicola, e arrivo a destinazione.

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Le origini del Castello risalgono al periodo longobardo; il castello si presenta di impianto normanno-sveva, del suo antico splendore non restano che le mura esterne, a pianta poligonale con torri quadrate, sufficienti a capire che doveva essere ben fortificato.

Non posso non andare a visitare il Convento dei Frati Cappuccini, del XVI sec., dove dal 1935, fino al completamento degli studi ginnasiali, nel Convitto Serafico, studiò il poeta Rocco Scotellaro. Mi fermo in un bar e chiedo al proprietario dove si trova il Convento; mi risponde che si trova in località Grottapagano e che  per raggiungerlo mi devo dirigere verso l’inizio del paese, e prendere via Convento, lo ringrazio e proseguo.

Percorro l’ultimo tratto su una  strada lastricata in pietra; giunto al Convento posso constatare che del suo antico splendore non rimangono che ruderi.

Il Convento aveva anche una chiesa dedicata a Madonna degli Angeli.

Cerco di entrare, di trovare un varco aperto, ma non lo trovo, però ho la fortuna di visitare il giardino.

Ritorno indietro e penso all’importanza che quel Convento ha avuto nel passato,  per lo meno nel secolo scorso, per aver dato la possibilità a chi non poteva studiare di farlo.

Arrivo al camper stanco ma soddisfatto, mi riposo un poco e preparo da mangiare.

Nel tardo pomeriggio, dopo aver fatto una piccola passeggiata nel paese, decido di partire; il fine settimana è volato via, e ritorno a casa contento di aver visitato tre paesi bellissimi nei Monti Alburni e  già pronto per altre avventure.

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Photo Credits: (per le foto sopra, salvo diversamente specificato) FELICE SCALA

Raffaele Agresti

Vacanze Salernitane in Camper

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