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La prima cosa a cui penso quando vedo “sfrecciare” in autostrada un camper degli anni 90 è il rumore del caro vecchio motore aspirato.
Ricordi di tempi indietro, di quando tutti i camper o quasi avevano questo rumore, il ricordo di quando le vibrazioni che lo accompagnavano erano naturali e si era abituati, pannelli a sandwich e perline di legno, dove il solo pensiero di dormirci dentro in estate al pomeriggio fa sudare, magari nel mezzo di un parcheggio senza ombra di alberi; ma anche quello non era un problema, si era abituati, si apriva l’oblò sul tetto e le finestrelle della mansarda.
Si viaggiava in estate e l’aria condizionata non c’era, si sopperiva abbassando i finestrini oppure utilizzando ventilatori da cruscotto appiccicati con il nastro adesivo, le audiocassette pompavano musica in casse rudimentali che alzando di volume iniziavano a gracchiare come forsennate, ma non si pensava ancora al Dolby Surround.
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D’inverno ci si copriva, piumoni e stufa Truma 3000 a piezo elettrico sempre accesa, rigorosamente a potenza 2; ogni tanto si ghiacciava l’acqua nei serbatoi e via a scaldare acqua sul fornello… si adoperava quella in bottiglia in mancanza di servizi, in casi estremi il gasolio si scomponeva per il freddo durante la notte sulle piste da sci così da non accendere il motore e la mattina, ovviamente, dovevi aspettare a partire.
Sicuramente i camperisti della “vecchia scuola” ricordano la libertà che c’era nei campeggi degli anni 90: non c’erano ancora recinzioni o guardiani a controllare l’entrata delle spiagge per evitare che si introducessero estranei all’interno del campeggio, e a mio avviso si parlava molto di più con altri camperisti finendo a volte a cenare ogni sera insieme mentre noi bambini passavamo le serate nelle sale giochi.
Sono passati più di 20 anni e le cose sono cambiate drasticamente: ora i camper sono molto più moderni ed efficienti, sono molto più comodi e molto meno rumorosi (ciao motore aspirato e vibrazioni), aria condizionata (negli anni 90 era un miraggio), casse a diffusione per tutta la cellula (negli anni 90 non si andava oltre “volume 20”), luci a led, televisioni ultra sottili con antenne e parabole che prendono ovunque, (sì, negli anni 90 per i camper c’era il televisore in bianco e nero con le antenne incorporate che prendevano solo Rai 1 e Tele Veneto, quelle a colori erano già da ricchi).
Sono in autostrada e mi sorpassa un Concorde con scritto sulla targa 2017, mi fa sbandare leggermente (eh.. il mansardato è così); a più di 95 km orari il mio vecchietto non va e dopo 25 anni di servizio onorato inizia ad essere un po’ stanco ma fa il suo dovere.
Arrivo in Autogrill, e c’è parcheggiato il Concorde che mi ha sorpassato qualche chilometro prima, scendo e mi riconosce, gli sorrido, si parla e scopro che è il suo primo viaggio in camper, l’ha noleggiato e sta portando in vacanza la sua famiglia, dice che è comodo e che per ora si trovano bene, intravedo l’interno e sembra un bilocale in classe A.
Gli sorrido, dopo aver bevuto il caffè torno al parcheggio, vedo il mio vecchio che mi aspetta, penso a quel bilocale in classe A (stupendo)….
Penso a quella famiglia che non ha vissuto tutto questo tanti anni prima… avrebbe odiato il mio camper se l’avessero preso a noleggio oggi… però noi, come si diceva all’inizio “siamo abituati”.
Sicuramente un giorno vorrò qualcosa di più moderno, comodo ed efficiente, per ora vado avanti con il mio vecchio Ford aspirato del ’94 con pannelli e perline di legno (quelle che fanno venire caldo a pensarle), la stufa Truma 3000 (che comunque ti da 23° anche lei), le casse che gracchiano, tanti bei ricordi e ovviamente il “siamo abituati”!
Gli sono affezionato, è innegabile, ma nonostante i suoi anni e qualche acciacco, come quella volta in cui il tendalino non ne voleva più sapere di chiudersi, non mi tradisce ed è ancora scattante tanto da riuscire a portarmi in vetta al San Bernardino o a visitare la incisioni rupestri della Val Camonica.
Elnagh Columbia 550, anno 1993, montato su Ford Transit 2.5 aspirato (foto dal web)
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