È recente la notizia che il Tar ha sentenziato l’illegittimità dell’ordinanza del Comune di Sestri Levante con cui veniva vietato ai conduttori di animali di poter accedere a tutti gli arenili durante la stagione balneare, ordinanza contro cui le associazioni Earth e Oipa Italia avevano presentato ricorso.

 

È inutile, puntualmente, con l’arrivo della bella stagione, il problema si ripresenta. La lotta perenne tra le due fazioni, quella pro cani in spiaggia e quella che li vorrebbe vedere rinchiusi al massimo dentro ai giardini di proprietà dei loro padroni sta per avere inizio. Anche per la stagione primavera-estate 2018 si prevedono risse da bar sulla battigia e minacce di chiamata alle autorità preposte per scacciare gli esseri immondi che lordano le spiagge. Niente di nuovo insomma.

Quindi, chi possiede un cane e vuole farsi qualche giorno di mare si ritrova sempre davanti al solito annoso problema a cui seguono le seguenti soluzioni:

  1. Abbandono dell’ex amico quattrozampe in autostrada
  2. Me lo porto dietro e lo lascio cuocere in camper
  3. Appoggio della bestiola in una pensione
  4. Me lo porto in spiaggia e rischio la multa
  5. Accesso ad una delle rare spiagge libere autorizzate
  6. Accesso ad una spiaggia privata autorizzata pagando spesso cifre che superano i 20 euro giornalieri

Partendo dal presupposto che le prime due soluzioni sono da evitare, quando ci si ritrova a dover scegliere dove andare per passare qualche giorno al mare, spesso la scelta va a ricadere sulle regioni con “l’occhio avanti”.  Sto parlando di luoghi pionieri del turismo, i cui addetti ai lavori hanno fiutato ormai da qualche anno il nuovo “filone da spremere” essendosi accorti che la maggior parte della gente considera gli animali da compagnia dei veri e propri componenti della famiglia ed ha piacere di portare i cani in spiaggia. In alternativa, per vacanze più tranquille si può scegliere uno tra quei luoghi un po’ più “sfortunati” che proprio grazie alla presenza di spiagge libere per cani hanno riportato turisti dove ormai latitavano da tempo.

Detto questo, vorrei mostrarvi una fotografia scattata da me qualche anno fa su una spiaggia italiana ad agosto in una zona piuttosto conosciuta

Panorama stupendo e cestini della raccolta differenziata ben in evidenza… Eppure in un angolo nemmeno tanto ben nascosto questo era quello che era presente e vorrei far notare che non era roba trasportata dal mare, semplicemente spazzatura buttata lì a nemmeno 20 metri dai cestini.

Tenendo conto che l’unica spazzatura che è in grado di produrre un cane è quella “organica”, basterebbe da parte dei padroni un po’ di buon giudizio per poter accedere alle spiagge: sacchetti alla mano, guinzaglio, e cane tenuto sempre al fianco. Con queste piccole accortezze non ci sarebbero più problemi ad ammettere i cani in spiaggia.

E per gli irriducibili, quelli che proprio i cani non li possono vedere, sappiate che ci sono esseri come questi, pronti a correre per salvarvi anche a costo della loro vita. E se un giorno doveste aver bisogno di loro fareste gli schizzinosi?

Foto di Alessandro Montes – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52225796

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