Ciao a tutti! Mi presento, sono Luca, vicentino di 43 anni. Assieme a mia moglie Mari e al nostro cane Ugo abbiamo intrapreso un viaggio-avventura lungo ed affascinante in Scandinavia che vogliamo condividere con voi.
Siamo partiti dall’Italia a Luglio 2017 demoralizzati e demotivati. Credo che questi siano i sentimenti che provano molte delle famiglie italiane in questi tempi. Per ora non abbiamo figli, una preoccupazione in meno, ma eravamo comunque stanchi di come stavano andando le cose in Italia: lavoro a intermittenza, contratti precari con stipendi da fame, una “casa non casa” con costi di affitto troppo elevati (parlo di Milano) e conseguenti continui traslochi. Per noi era diventata una situazione insopportabile.
Amiamo viaggiare e la Norvegia è sempre stata nella nostra mente come tutti i paesi scandinavi. Io c’ero già stato per un viaggio nel 2002, poi ci siamo sposati e abbiamo deciso di andare proprio lì per il nostro viaggio di nozze che abbiamo fatto nel 2014. Siamo poi nuovamente tornati nel 2016, con il nostro primo camper, un vecchio e mitico Mirage col quale siamo arrivati fino a Caponord e Lofoten.
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Il nostro destino e la nostra volontà ci hanno spinto a partire senza molti tentennamenti. Non avevamo scelta… la partenza aveva scelto noi. Siamo partiti con un nuovo camper, un Elnagh Duke del 2008 e una famiglia che ci aspettava per fare volontariato in cambio di vitto-alloggio (workaway) a Mattmar, in Jämtland, che si trova in Svezia ma a pochi chilometri dal confine Norvegese.
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Non è stato un fuggire o uno scappare (adesso in Italia ho il camper Duke, riportato a fine ottobre per prendere l’auto e anche una casa mia!), ma un provare una nuova vita e un andare all’avventura con in testa il sogno Norvegia. Un po’ di norvegese lo avevamo appreso a Milano, da un professore di Tromso e prima di partire pensavo a quanto sarebbe stato bello mettersi alla prova, sperimentare e raccontare il nostro viaggio/avventura, mostrando ciò che siamo con le nostre difficoltà che poi sono comuni a quelle di tante famiglie italiane. Il desiderio di cambiare vita è insito in molte persone e la nostra era una bella opportunità per aiutare altre persone che vorrebbero fare quello che abbiamo fatto noi.
Ci sono tantissimi italiani sparsi per il mondo, davvero tantissimi connazionali che hanno preso e sono partiti senza sapere dove la loro sfida li avrebbe portati, ed è proprio questo il bello. La nostra avventura è dedicata a quelle persone timorose che vorrebbero fare il salto ma non trovano il coraggio di farlo, volendo essere un incoraggiamento a provarci.
Prima di partire abbiamo valutato ogni cosa, sapevamo che poteva essere rischioso, perché se le cose fossero andate male saremmo ritornati in Italia e il nostro sogno sarebbe finito, ma il nostro intento era quello di provarci comunque. Ora, dalla partenza, avvenuta a Luglio 2017 arrivando ad oggi, metà Febbraio, posso dire di essere contentissimo della nostra scelta.
La Svezia è bellissima, ma l’Italia rimane l’Italia… Entrambe hanno pregi e difetti, non sono una di quelle persone che dicono che in Italia fa tutto schifo e che in Svezia è tutto meraviglioso, non sarebbe corretto e nemmeno veritiero. Mi accorgo giornalmente che il vero paradiso non esiste, esiste lo stare bene o il meno bene. Noi siamo passati dallo non stare bene in Italia allo stare abbastanza bene in Svezia, ovviamente bisogna avere spirito di adattamento e ti deve piacere il posto dove sei.
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Il nostro sogno è la Norvegia, e ci siamo quasi geograficamente, vediamo se la nostra avventura ci porterà ad esserci anche fisicamente. Io, Mari ed Ugo ci accorgiamo giorno dopo giorno che stiamo realizzando una avventura immensa che mai avremmo potuto immaginare. La vita è avventura pura… ti fa piangere, ti fa ridere e vale la pena viverla appieno. Ogni tanto mi vengono in mente i giorni tristi dello stare a Milano, tutto era diventato così opprimente e deprimente. Ora, oltre ad avere un lavoro (non importa quale, per iniziare basta averlo), nella mia testa ho mille idee e progetti e sto conoscendo amici italiani in Svezia e Norvegia. Per trovarsi bene all’estero una persona deve innanzitutto amare il posto dove si trova e imparare a conoscerlo a 360 gradi (situazione sociale, culturale, lingua, cibo, natura, geografia e meteo), in questa maniera potrete integrarvi in pieno e cominciare a sentirvi persone del luogo, anche se un po’ dell’essere italiani vi rimarrà sempre dentro, ed è giusto così.
Io, rispetto a mia moglie sono stato avvantaggiato nell’ambientarmi e nell’affrontare il territorio scandinavo, amo la montagna, lo scialpinismo, le salite e le esplorazioni, ma devo lodare Mari, perché da salentina ha fatto un grande salto per conoscere la neve svedese.
Il nostro abitare a Duved, vicino ad Åre, si sta trasformando in un vero e proprio grande “amore” verso questo luogo così duro d’inverno ma accogliente nello stesso tempo. Volevamo provare l’inverno del grande Nord (dopo l’estate a Mattmar) e ci stiamo riuscendo. Abbiamo trovato lavoro e ci stiamo facendo conoscere come Italiani affidabili e volenterosi. Lo devo dire, noi italiani abbiamo una marcia in più rispetto agli altri all’estero, dobbiamo credere più in noi stessi!
Le nostre avventure continueranno, non svelo nulla, dico solo che siamo felici perchè i nostri occhi, qui, si sono trasformati e la luce vitale ora entra forte e piena. Grazie Scandinavia per queste avventure e chissà dove ci porterai.
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