Photo Credits per foto di copertina: MASSIMO GUGLIUCCELLO
I Monti Alburni in Camper… Chi non vorrebbe mettere in moto e partire, alla scoperta di nuovi territori?
Io penso che sia il sogno di tutti i camperisti.
Così ho fatto io, il fine settimana scorso: ho messo in moto il mio camper, mi sono immesso sulla ex Salerno/ Reggio Calabria, ora A2 Autostrada del Mediterraneo, direzione Reggio Calabria, e sono andato alla scoperta delle Dolomiti del Sud, i Monti Alburni in camper
Arrivato all’altezza di Eboli inizio a vedere maestoso il monte Alburni, con le sue cime frastagliate, che raggiunge, con il Monte Panormo, l’altezza di 1742 metri. Sono lì da secoli, che aspettano a braccia aperte, come la gente di questo territorio, il viandante che li va a trovare.
Photo Credits: ANTONIO LUONGO
Imbocco l’uscita autostradale di Campagna e proseguo per Serre.
Il mio andare inizia, e non poteva essere altrimenti, anche se si tratta di una visita fugace, all’Oasi WWF Persano.
Photo Credits: OASI WWF SERRE-PERSANO
L’Oasi WWF Persano è un sito di importanza Comunitaria che si estende per circa 110 ettari tra i territori di Serre e Campagna. Grazie alle sue acque limpide, il fiume Sele ospita la lontra, mammifero a rischio di estinzione in Italia.
Photo Credits: OASI WWF SERRE-PERSANO
Oltre alla lontra, nell’Oasi vi è la presenza di svariate specie di uccelli acquatici, tra qui va menzionato il Cormorano, che in autunno-inverno costruisce sugli alti alberi di pioppo i propri nidi, aspettando l’arrivo della primavera.
Vi consiglio di visitare l’Oasi in autunno, dove si concentrano diverse varietà di uccelli acquatici, che passano al sicuro l’inverno in attesa della primavera, o in primavera per ammirare i prati colorati di mille sfumature.
Il viaggio continua verso Serre, paese di origine medioevale. Arrivato all’inizio del paese, oltrepasso la Caserma dei Carabinieri e svolto alla prima traversa a destra, dove trovo, a circa 150 metri, un parcheggio coperto in cui sostare con il camper.
Photo Credits: VINCENZO PAOLINO
Continuo a piedi, il paese non ha molti elementi architettonici di pregio, ma vale comunque la pena visitarlo, non fosse altro per l’Alburni Jazz & Blues Festival, evento di fama internazionale giunto alla sua XXIII edizione che ogni anno si svolge all’inizio di agosto.
Imbocco quindi via Tempone Siepegrande e arrivo in Piazza Vittorio Veneto; il tempo di prendere un caffè al volo e chiedere se il Museo della Civiltà Contadina è aperto.
Non posso farmi scappare l’occasione di visitarlo, appassionato come sono di questo genere di Musei. Un ragazzo gentile mi dice che è chiuso, ma se aspetto 5 minuti me lo fa visitare. Il tempo di sorseggiare il caffè e, accompagnato dal ragazzo, proseguo verso Piazza XXIV Maggio, dove è situato il monumento ai Caduti, continuo verso via Vittorio Emanuele II e trovo la sede del Comune di Serre, palazzo di bella fattura architettonica.
Dopo pochi metri giungo in Piazza Municipio dove è situata la Torre con l’orologio, sede del Museo della Civiltà Contadina.
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Il Museo, ben curato, è posto su due piani, dove fanno bella mostra fotografie, attrezzi di lavoro e arredi dell’epoca. Rimango colpito dall’unicità di questo Museo, in cui gli ambienti casalinghi e la disposizione degli arredi e degli attrezzi ben restaurati mi hanno fatto tornare con la mente a quei tempi.
Finito la visita proseguiamo per Piazza Eduardo Cucci dove è situato il Palazzo Ducale, non visitabile, costruito sui ruderi di un vecchio castello, di cui conserva ancora vecchio fascino. La visita a Serre termina alla Chiesa di San Martino, risalente al XIII secolo.
Photo Credits: VINCENZO PAOLINO
Il portale d’ingresso si presenta in stile classico in pietra scolpita, l’interno è in pianta rettangolare in unica navata.
Conserva al suo interno statue di pregevole fattura, la statua di San Martino, nell’atto di dividere il suo mantello con un povero, statua di San Antonio con un giglio e un libro in mano e la figura di un sacerdote, la statua della Madonna dell’Assunta, che si festeggia il 15 agosto.
Terminata la visita saluto l’amico, che mi ha fatto da cicerone, e mi dirigo a prendere il camper per proseguire il viaggio verso Postiglione.
Mentre cammino, vedo la cima degli Alburni sempre più vicina, sempre più verde; ad un certo punto arrivo ad un incrocio, a destra si va a Controne (“Comune Amico dei Camperisti”, famoso per i suoi fagioli bianchi, tant’è che l’ultimo fine settimana di Novembre il Comune organizza la “Sagra del fagiolo bianco di Controne”, giunta alla sua 34^ edizione, ma questa è un altra storia che racconterò in un mio prossimo viaggio), a sinistra si va a Postiglione.
Senza esitare, mi dirigo verso Postiglione; ad un certo punto, quasi arrivati, la strada si inerpica, ma giusto per qualche chilometro, e ne vale la pena.
Arrivato all’inizio del paese, all’altezza del distributore di benzina, svolto a sinistra, e prendo la SP 60, strada obbligata per non rimanere incastrato con il camper nel Centro Antico, e costeggio un parco alberato. Giungo quindi a Piazza Europa, proseguo per la SP 60, e arrivo ad un incrocio dove trovo la bella fontana dei Grandini, da cui sgorga acqua fredda.
Photo Credits: VALENTINA TORTORA
Svolto a destra con il camper e mi immetto in un lungo viale alberato; oltrepassato l’edificio scolastico sulla mia sinistra trovo un campetto di calcetto in erba sintetica, con un ampio parcheggio in cui sosto con il camper.
Si è fatta l’ora di pranzo, mi faccio uno spuntino ammirando, grazie al cielo limpido, uno spettacolo meraviglioso: la Piana del Sele, Agropoli, la Costiera Amalfitana e l’isola di Capri come sfondo.
Chi come me ama i tramonti non può perdersi questo spettacolo della natura; decido di rimanere fino al giorno dopo.
Il tempo di risposare un po’ e inizio con calma la visita di Postiglione.
Photo Credits: DOMENICO D’AMBROSIO
Clicca qui per leggere la seconda parte del viaggio sui Monti Alburni in camper
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