Due giorni a spasso con destinazione Arezzo e provincia viaggio itinerante in auto camper o roulotte o qualsiasi altro mezzo voi abbiate a disposizione!
Ci rimettiamo nuovamente in moto per un weekend tra Arezzo e provincia, senza programmare niente se non il luogo dove pernotteremo, un hotel a Subbiano, a pochi Km da Arezzo (per le soste con camper e caravan leggete a fine articolo).
Partiamo il sabato mattina con tutta calma da Bologna, troppa calma a dire il vero, l’intenzione era quella di scendere dalla E45 e di fermarci lungo il percorso per visitare qualche borgo, ma ci rendiamo conto che sono già le 10 di mattina e si sarebbe fatto troppo tardi.
Ribaltiamo i nostri programmi e decidiamo quindi di scendere tramite la più veloce A1, autostrada che da Bologna ci porta ad Arezzo in 2 ore.
Arriviamo vicino al centro storico e ci troviamo davanti ad uno scenario scoraggiante, tutti i parcheggi risultano pieni e traffico in tilt. Va bene che siamo sotto Natale, ma la cosa ci sembra totalmente strana. Troviamo dopo 2 giri (al terzo rischiavamo di vincere una bambolina) un buco per la nostra macchina nel parcheggio Baldaccio (solo per auto, è un parcheggio sotterraneo, per la sosta camper guardare a fine articolo) alla irrisoria cifra di 70 centesimi all’ora.
In una decina di minuti a piedi raggiungiamo piazza Guido Monaco e scopriamo il perché di tanta confusione, siamo capitati in concomitanza con la Fiera Antiquaria mensile che si tiene dal 1968 con oltre 400 espositori. Bella sorpresa, visto che siamo amanti del genere, anche se per visitare la città e le sue bellezze non è probabilmente il momento migliore visto il grande afflusso di gente.
Ci infiliamo per le strade e raggiungiamo il punto più alto della città, sulla sommità del colle dove è adagiata Arezzo si trova infatti l’enorme Cattedrale dei Santi Pietro e Donato, che spicca in tutta la sua bellezza da molte parti della città grazie anche all’arenaria con la quale è stata costruita, pietra che in una giornata di sole come è capitata a noi le dona un colore a mio avviso bellissimo. La Cattedrale, originaria del trecento è stata conclusa solamente agli inizi del 1900, anni in cui venne edificata la facciata lasciata in precedenza incompiuta.
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Mangiamo un panino con la porchetta al volo al “Prato” (vista la gente è impossibile trovare un posto a sedere in qualsiasi locale), la giornata è straordinariamente calda per essere a dicembre e si sta bene seduti su una delle tante panchine del parco.
Vaghiamo poi per le strade ammirando le bancarelle dell’antiquariato. Passiamo accanto al Palazzo Pretorio e ci dirigiamo verso Piazza Grande che ospita nel mese di dicembre i Mercatini di Natale tirolesi. Davvero carini, ma in questa maniera non si riesce a godere in pieno della bellezza della piazza e dei palazzi di diverso stile ed epoca che si affacciano su di essa.
Ci imbuchiamo dentro all’antichissima Pieve di Santa Maria.
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Ci troviamo infine davanti alla Basilica di San Francesco al cui interno è conservato un ciclo di affreschi di Piero della Francesca denominato Storie della Vera Croce. L’ingresso alla Basilica è a pagamento (€ 8 nel 2018), il portone principale è comunque aperto e chiuso da vetrate dove, se incuriositi, potrete dare un’occhiata. Gratuiti invece i piccoli scavi sotto alla chiesa da cui vi si acceda dal suo lato sinistro e che testimoniano la presenza di etruschi e romani ad Arezzo.
Si è fatto tardi e decidiamo di raggiungere Subbiano dove si trova il nostro albergo.
La domenica mattina decidiamo di visitare Anghiari, in Valtiberina, dopo aver visto qualche fotografia sul web. Da Subbiano prendiamo una strada che si inoltra nell’appennino toscano e che passa da Falciano, Ponte alla Piera e nella Riserva naturale dei Monti Rognosi (se ci passerete capirete perché li hanno chiamati così). La strada è notevolmente panoramica e ben fattibile anche con i camper.
Arrivando da questa strada si arriva nella parte alta di Anghiari, proprio dove si trova l’area di sosta con camper service e un bel parcheggio dove lasciare la macchina. Con 5 minuti di passeggiata ci si trova nel centro storico di Anghiari. Che dire, è sicuramente uno dei borghi più belli che ho visitato in Italia, un susseguirsi di stradine e vicoli in un borgo che nella sua parte più antica conserva un aspetto totalmente medioevale.
Anghiari non vi risulta nuovo come nome? Qui si è svolta la famosa battaglia tra fiorentini e milanesi nel 1440, resa famosa dal mistero dell’affresco scomparso di Leonardo da Vinci che pare, si troverebbe sotto ad un affresco di Vasari nel salone dei Cinquecento del Palazzo Vecchio di Firenze
Ci dirigiamo poi verso Sansepolcro, sempre in Valtiberina, città natale di Piero della Francesca. Nel corso dei secoli vi si sono svolte battaglie ed è stata vittima di terremoti, forse è per questo motivo che ad essere onesti, dopo un giro veloce non ci è piaciuta particolarmente. Abbiamo però approfittato per mangiare in un ristorante vicino al centro storico dove abbiamo potuto apprezzare la cucina tipica della zona.
Ultima tappa del weekend, Eremo di Camaldoli. Dopo avere visitato il Santuario di San Romedio in Val di Non ad aprile ero curiosa di vedere questo eremo che mi sembrava trasudare altrettanta misticità. Imbocchiamo la E45 e si, se ve lo state chiedendo nulla è cambiato: fondo sconnesso e cantieri ovunque (ma è gratis…).
Usciamo all’indicazione di Bagno di Romagna/Verghereto. Sappiate che da lì all’eremo sono circa 35 Km e che impiegherete un’ora per raggiungerlo (con la macchina) su una strada fatta di curve in mezzo a fitti boschi nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, con continuo sconfinamento tra Romagna e Toscana che sembra non finire mai. Queste strade sono fattibili anche con roulotte, trovate qui i racconti di Riccardo Righi in queste zone.
Una volta raggiunto Camaldoli vedrete una imponente costruzione, se state per tirare un respiro di sollievo sappiate che quello non è l’eremo, ma il Monastero dove è presente l’Antica Farmacia Camaldoli e una struttura ricettiva gestita dai Monaci per pellegrini (e non) dove si può anche dormire e mangiare.
Per l’eremo dovrete proseguire per altri 8 Km circa in mezzo alla foresta e infine lo troverete completamente isolato in una piana in mezzo al bosco. La parte visitabile è costituita da un negozio dove vengono venduti i prodotti della Farmacia di Camaldoli e da un piccolo bar, la chiesa, la cella di San Romualdo (fondatore dell’ordine). Qui i monaci, rispetto al monastero, prediligono la vita eremitica, la parte da loro abitata e chiusa da una cancellata e non è visitabile.
Ci riavviamo in macchina, purtroppo sta diventando ormai buio e non ci fermiamo a visitare il Monastero di Camaldoli, chissà, magari in un’altra visita in zona ci ripasseremo… Preferiamo affrontare la lunga strada verso Bagno di Romagna con un minimo di luce.
Ci portiamo dietro bei ricordi di posti a noi sconosciuti fino a questo weekend, con la bellissima sorpresa di aver scoperto la provincia di Arezzo che vista la sua bellezza potrà regalare anche tantissimi altri spunti di viaggio.
E con questo si conclude il nostro bel weekend tra Arezzo e provincia viaggio itinerante in auto camper o roulotte.
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Info utili e link pubblicitari
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Parcheggio Tarlati ad Arezzo – Campeggio stagionale a 8 da km Arezzo
Punto sosta camper Sansepolcro
Parcheggio misto presso l’eremo di Camaldoli, vista la sacralità del luogo, sosta consentita solo di giorno
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