Camper di produzione estera. Tempi per immatricolazioni biblici e consegne degli autocaravan in ritardo da produttori esteri (come Hymer e Knaus ma non solo). I concessionari insorgono e chiedono un intervento dall’alto
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Camperisti (o futuri tali) imbufaliti, concessionari impotenti, mezzi che restano sui piazzali: questa è la fotografia dello stato attuale in tantissime concessionarie di camper sparse in tutta Italia.
I clienti pagano gli anticipi, viene loro comunicata una data di consegna del mezzo (calcolata sulla base dei tempi di consegna e dei tempi di immatricolazione, che si aggirano intorno ai 9-10 giorni lavorativi). Spesso i camper arrivano anche con settimane o addirittura mesi di ritardo. E qui scatta la prima comprensibile arrabbiatura. Aggiungiamo a questo i tempi, in alcuni casi a dir poco biblici, per avere le targhe del mezzo e metterlo su strada: si va dalle più virtuose 3 settimane (raro) al mese ed oltre, solo per immatricolare il camper. Ed ecco che scatta la seconda arrabbiatura, che sommata alla prima genera un cliente potenzialmente letale.
Ci sono casi di camper acquistati durante il Salone del Camper a Parma, e quindi ordinati dai concessionari nella prima metà di settembre, che stanno arrivando ora, a maggio, o che devono ancora essere consegnati. E le lamentele e rimostranze dei concessionari con i costruttori all’estero non servono: la situazione non migliora.
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A questo possibile ritardo, che già il futuro possessore del camper fatica ad accettare perché di fatto rischia di perdere parte della stagione estiva e sicuramente ha perso tutti i possibili weekend primaverili, si aggiungono tempi per l’immatricolazione dilatati fino all’inverosimile: dalle 3 settimane nelle motorizzazioni più virtuose fino ad oltre un mese in quelle più lente.
L’immatricolazione di un mezzo di produzione estera prevede passaggi burocratici maggiori rispetto ad un mezzo di produzione italiana: il concessionario deve inviare la documentazione all’Agenzia delle Entrate, che dopo avere verificato la correttezza dei documenti e dei pagamenti (tra cui la nostra cara IVA, la più alta di tutti i paesi europei, ma questa è un’altra storia), autorizza la motorizzazione a procedere con l’immatricolazione. Tutto questo normalmente richiederebbe una decina di giorni, massimo due settimane.
Questa situazione è purtroppo talmente diffusa da avere spinto i concessionari a rivolgersi alle associazioni di categoria e chiederne l’intervento.
Ci auguriamo che le associazioni intervengano al più presto per cercare di risolvere il problema affinché chi acquista un camper nuovo non debba aspettare così tanti mesi per poterlo avere e affinché i concessionari possano svolgere il loro lavoro con serenità.
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