Ebbene sì, FICO a Bologna è in continua evoluzione, osservano e aggiustano il tiro per andare incontro al favore del pubblico; lo testimoniano anche i cartelli al suo interno che chiedono scusa se qualcosa non va in quanto sono “giovani” e ancora in fase di rodaggio. Vediamo cosa è cambiato in questi mesi dopo l’articolo scritto a novembre in occasione dell’inaugurazione.
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È sparito il percorso obbligato che aveva fatto storcere il naso ad alcuni. Fino a qualche mese fa si entrava a FICO da un lato e si usciva dall’altro, lato in cui erano presenti il market finale e le casse. Molti, proprio a causa di questo tragitto obbligato, lo avevano paragonato a un grosso autogrill. Non solo: la cosa forse meno apprezzata era che costringeva le persone a dover percorrere all’aperto un bel tratto di strada, senza alcun riparo, per ritornare al proprio mezzo.
Ora si entra ed esce indistintamente da FICO tramite i due accessi ed è stata posizionata una cassa anche nella zona che una volta era dedicata solamente all’entrata per evitare di fare percorrere strada in più.
Cani sdoganati
Sono ancora presenti i cartelli alle entrate che consentono l’accesso ai cani fino a 10 Kg e messi dentro ad appositi cestini; di fatto, però, all’interno di FICO se ne vedono di tutte le taglie girare tranquillamente sulle loro quattro zampe. Permane il divieto di non farli avvicinare all’area dedicata agli animali da cortile.
Tasto dolente, per quanto mi riguarda, è proprio quello sugli animali da cortile. Evito quella zona tutte le volte che ci vado. Mi fa tristezza nel 2018 vedere animali rinchiusi in un ambiente come quello con poco spazio per muoversi. “Passi” per conigli e galline che per le loro dimensioni contenute stanno “più larghi” ma vedere cavalli, asini, mucche ecc. in aree così sacrificate mi mette una grande tristezza e da una struttura costruita ex novo mi sarei aspettata qualcosa di meglio.
Il parcheggio di FICO a Bologna rimane gratuito per le prime due ore e a pagamento per quelle successive, al costo di 1,50 € all’ora. Per il periodo estivo il parcheggio sarà totalmente gratuito dalle 19.00 in poi. Inizialmente i camper venivano dirottati dagli addetti nella zona dedicata ai pullman, adesso c’è libertà di scelta. Ancora nulla per le postazioni dedicate alle auto elettriche: presenti stalli dedicati ma nessuna colonnina in vista. Per l’accesso al parcheggio sono stati attivati i varchi Telepass.
Aggiornamento settembre 2018: Colonnine per auto elettriche in fase di installazione
Invariati gli orari di accesso, FICO a Bologna è aperto 7 giorni su 7 dalle 10.00 alle 00.00
Per raggiungere FICO con i mezzi pubblici, è presente una navetta gestita dai trasporti pubblici che collega il parco con la stazione dei treni con alcune fermate intermedie nel centro e in zona fiera. Il costo per la navetta è di 7 euro a/r.
L’ingresso è gratuito, sono a pagamento le “giostre” educative, i vari corsi che si tengono e le visite guidate.
Per mangiare da FICO continuerete ad avere l’imbarazzo della scelta: dai chioschi che servono street food in cui è possibile mangiare con pochi euro (rosetta ben farcita di mortadella 5 euro, panino con la porchetta e birra a 8 euro, prezzi in linea anche per piadina e similari) fino a ristoranti più ricercati con prezzi di conseguenza. La media si aggira attorno ai 10/12 euro per un piatto di pasta per intenderci, 16 per una grigliata mista di carne.
I prodotti in vendita, quelli che trovate sugli scaffali lungo il percorso e alla fine, nel market prima delle casse, generalmente sono veramente ottimi; ho avuto l’occasione di provarne diversi e sono state più le soddisfazioni che i rammarichi. Si tratta di buonissimi prodotti industriali di alta qualità, alto è di conseguenza anche il prezzo di vendita. Alcuni di questi prodotti si trovano anche in alcuni supermercati della grande distribuzione e con mia grossa sorpresa, alcune volte, con prezzi superiori rispetto a FICO.
A inizio giugno è stato fatto un “mercato dei contadini” in cui erano presenti 248 aziende agricole. Mi auguro che iniziative di questo genere vengano fatte più spesso per dare risalto a quello che è realmente il nostro made in italy.
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FICO a Bologna Funziona?
Le polemiche attorno a FICO si sono sprecate nel corso dei mesi di preapertura e dopo l’inaugurazione per poi calmarsi nel corso del tempo. I dati parlano di un milione e mezzo di visitatori nei primi sei mesi, provenienti per tre quarti da fuori Bologna, di cui un 8% dall’estero. La struttura è talmente grande che comunque non ci si rende bene conto di quanta gente ci sia al suo interno rendendolo molto vivibile. Fatto sta che i turisti ci sono eccome. Quando vado spesso vedo diversi gruppi in visita guidata, soprattutto di italiani (spesso con facce annoiate e che parlano tra di loro di tutt’altro). Molti gli stranieri che invece provano i corsi per imparare a cucinare qualche specialità italiana.
Gradevole l’idea di fare spettacoli musicali e teatrali gratuiti presso l’arena e l’auditorium anche se probabilmente questi saranno goduti principalmente da chi abita in zona. Molte le iniziative, le mostre, gli eventi, i cooking show e diversi laboratori dedicati ad adulti e bambini e degustazioni spesso gratuiti ma anche a pagamento.
A me FICO piace, anche solo per andare a prendere un caffè (1,10 euro) o un cappuccino (1,40 euro) e per acquistare qualche pacco di pasta veramente ottima e magari ascoltare un po’ di musica. Mi viene però da chiedermi quanto appeal possa avere nei confronti di quelli che abitano a diversi chilometri da Bologna e che l’hanno già visto una volta. Cosa li farà tornare a FICO? Abitiamo in una nazione in cui, per fortuna, esistono ancora tantissimi piccoli produttori di delizie praticamente in ogni paese e sono presenti ristoranti dove si mangia bene spendendo il giusto. Il target di FICO? Sicuramente il turista straniero che non ha tutte queste fortune.
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