La vita en plein air che gli appassionati di camper, roulotte e tenda amano tanto può in alcuni momenti non essere così “amabile”. Di che si parla? Di fare sesso in camper, in roulotte o in tenda, dove gli spazi sono decisamente ridotti e la privacy è un concetto quasi estraneo
Partiamo dal presupposto che l’attività sessuale è parte normale ed integrante della vita dell’essere umano, come nutrirsi. E, tra parentesi, proprio come nutrirsi, c’è chi “mangia” di più e chi “mangia” di meno, chi meglio e chi peggio, ma questa è un’altra storia.
Tutti d’accordo? Bene, andiamo avanti.
Con eventuali figli a brevissima distanza, con una parete di carta velina (acusticamente parlando) che ci separa dal mondo esterno e dalle orecchie di vicini o passanti, l’attività sessuale può essere in qualche modo inibita. Vediamo come sfruttare la situazione al meglio e trasformare gli ostacoli in opportunità.
Spazio
Che siate in camper, roulotte, o tenda, spesso lo spazio rappresenta un limite. Sempre meglio dell’auto, non c’è dubbio, ma mai comodo come un letto matrimoniale corredato di un buon materasso.
Una premessa: essere acrobati non è garanzia di prestazioni eccelse. In spazi limitati possono essere sfruttate posizioni che non prevedono grandi movimenti ed acrobazie degne di un/una ginnasta. Il fatto stesso che si debba “sperimentare” può, anzi, deve essere vissuto come uno stimolo:
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- Questa limitazione “spaziale” può essere trasformata in un gioco erotico: i partner, ad esempio, possono legarsi a turni con fasce morbide per limitare i movimenti. Mai legare il/la partner in modo che non possa “liberarsi” (se si sveglia vostro figlio/a di certo non potete scendere dal letto legati come dei salami!).
- Sperimentate nuove posizioni ed un ritmo più lento, più intimo, dandovi il giusto tempo per trovare ciò che dà piacere ad entrambi.
- Le posizioni più adatte sono sicuramente quelle che non richiedono grandi spostamenti e dove non ci siano continui cambi di posizione. Tra le posizioni del Kamasutra che ci sembrano più “sfruttabili” (senza rischiare stiramenti e colpi della strega se non si è atleti) a tutte e tre le tipologie di vacanza in campeggio, citiamo l’allineamento perfetto, la stella, il cucchiaio (o i cucchiai), ed il triclinium (perfetta per recuperare un po’ di energia). Ricordatevi sempre di non strafare, perché tra l’idea e la realtà possono esserci enormi differenze e il rischio, non remoto, di stiramenti, colpi della strega e blocchi vari è dietro l’angolo.
Silenzio
Vicini, passanti, figli o nipoti a pochissimi metri di distanza impongono una sessualità piuttosto “silenziosa”? Non perdetevi d’animo. Pare che uno studio abbia dimostrato che le coppie che gridano in luoghi in cui sanno di potere essere circondate da persone estranee (e il campeggio, a mio parere, è al 1° posto) hanno problemi di autostima e stabilità di coppia (le urla, pare, sarebbero un modo per affermarsi).
Quello che può essere vissuto come un limite – cioè la necessità di fare l’amore contenendo le emissioni acustiche di piacere – può essere invece uno stimolo. Vediamo come:
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- Perché, ad esempio, non trasformare questa necessità in un gioco erotico, imbavagliando le bocche di entrambi i partner (siamo per la parità) con qualcosa di morbido per attutire gemiti e urletti? Certo, non sono milioni di sfumature di grigio, ma non è bianco e nemmeno nero.
- Trattenersi dal dare letteralmente voce al piacere è anche un’occasione per i partner di dedicarsi uno all’altra (o uno all’altro, o una all’altra), perché limitare l’espressione acustica del piacere richiede concentrazione su sé stessi e sul/sulla partner, concentrazione indispensabile per capire cosa piace ad entrambi senza che urla in stile Tarzan distraggano l’attenzione.
- Un altro “escamotage” è utilizzare musica di sottofondo, che oltre a creare l’atmosfera giusta (che non guasta mai) crea un diversivo acustico. Uno studio dell’Università di Yale sostiene che un sottofondo musicale agevola e migliora le prestazioni sessuali. Ancora meglio, due piccioni con una fava. Una sola nota: scegliete bene i brani musicali per non ottenere l’effetto zzzZZZZ.
- Ultimo suggerimento, ma non meno importante: tenete occupata la bocca con altre attività (baciarsi, ad esempio, impedisce l’emissione di suoni).
E dopo?
In campeggio non sempre si hanno tutte le comodità “igieniche” di casa; se non si ha un bagno proprio a disposizione nelle immediate vicinanze è meglio tenere a portata di mano salviette e tutto l’occorrente.
Un suggerimento che mi sento di darvi, soprattutto se utilizzate la tenda per le vostre vacanze en plein air, è di spegnere le luci interne, tutte, onde evitare piccanti spettacoli di ombre cinesi.
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In conclusione, voglio dire a tutti di stare assolutamente sereni: chi sceglie il campeggio come stile di vacanza mette in conto di condividere con estranei parte della propria privacy e di vivere parte di quella altrui.
Siate quindi voi stessi, e non preoccupatevi, che un urlo o un gemito di troppo e un camper, una caravan o una tenda particolarmente “ondeggianti” non daranno fastidio a nessuno, al massimo susciteranno un po’ di sana invidia! 😉
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