Dopo la prima parte su Luce e Soggetto e la seconda parte su Linee Geometriche ed Inquadrature, con questo articolo si conclude la nostra breve guida sulla Smartphotography, ovvero come fotografare con lo smartphone.
Bilanciamento e Armonia
La parte sinistra e destra di una fotografia, ed in misura minore la parte bassa e alta, è come se avessero un peso. E questo peso dovrebbe essere il più bilanciato possibile. Cosa contribuisce a questo peso? Qui viene la parte difficile: oggetti, forme astratte, colori, sguardi, luce.
Un oggetto grande pesa, così come pesa uno sguardo. La luce pesa più del buio, così come il rosso pesa, probabilmente, più del marrone, in quanto più vivo.
Un esempio di bilanciamento perfetto sono le simmetrie, ecco perché i riflessi sono molto cercati dai fotografi.
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Pattern e Ritmo
Se state camminando senza fretta per una città e vedete una ripetizione regolare di forme, oppure di linee o colori (che in gergo si chiama pattern) fermatevi: potrebbe esserci l’opportunità per una bella foto. I pattern hanno una certa fotogenicità di per sé: pensate alle colonne di un portico, ad una serie di strisce ombra-luce, ad una fila di atleti al via di una corsa: sono fotogenici, forse perché danno un’idea di senza-fine, forse perché danno un ritmo, ma soprattutto perché offrono ottimi sfondi per un soggetto. Un pattern, una bella luce laterale: fermatevi, mettete il vostro fidanzato o la vostra fidanzata in posa e vedete cosa viene!
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Colori e Bianco e Nero
I colori contribuiscono fortemente all’umore di una fotografia, e sono elemento compositivo importantissimo. Qui si entra in un aspetto nettamente personale e soggettivo, non ci sono regole auree ma sono elementi di cui bisogna tenere conto. Vale la pena, ad esempio, che valutiate se certe fotografie non abbiano più potenziale espressivo in bianco e nero.
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Gestire il Movimento
Gestire il movimento con uno smartphone è sicuramente molto difficile perché non si ha il controllo diretto sulla variabile fondamentale: il tempo di esposizione, che dovrebbe essere brevissimo per congelarlo, per esempio, nella fase più alta di un salto. Oppure lungo per “rappresentarlo”, con un effetto mosso sul solo soggetto in movimento.
Un piccolo aiuto ci può venire dalle “scene”, o “effetti”, o “modi”.
Scegliete la modalità sport, che dovrebbe produrre tempi veloci per congelare il movimento, oppure provate a forzare il flash… e incrociate le dita!
Scegliete invece “notte”, che dovrebbe allungare i tempi, per l’effetto mosso.
A rendere le cose più difficili, c’è un altro aspetto: credo che nessuno smartphone in commercio sia in grado di scattare in tempo reale una volta premuto il bottone virtuale: bisogna quindi sempre considerare, a volte indovinare, un piccolo ritardo.
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Riassumendo…
Alcune semplici linee guida generali da seguire
Se vi sentite un po’ persi, cominciamo a sperimentare tenendo a mente solo questi quattro punti:
1) valutate la luce: specie colore e direzione
2) chiarite, a voi stessi in primis, qual è il soggetto della fotografia
3) componete una scena semplice, pulita, essenziale
4) posizionate il soggetto su una delle linee dei terzi
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Ed infine alcuni semplici consigli tecnici sull’uso dello smartphone come macchina fotografica
1) Quando scattate, tenete il telefono ben saldo, e toccate il pulsante di scatto in maniera dolce e leggera: movimenti e vibrazioni del telefono si traducono automaticamente in foto mosse.
2) Imparate a mettere a fuoco con precisione: ciò che deve essere a fuoco è il vostro soggetto, non quello scelto dal telefono. Badate bene, non è detto che le due cose coincidano! L’autofocus dello smartphone consiste in uno o più punti di fuoco, rappresentati generalmente come quadrati sul display che, automaticamente, tentano di identificare il soggetto. Se questa operazione avviene correttamente, bene. Ma se i quadrati non agganciano quello che per voi è il soggetto, cosa che succede frequentemente per esempio per soggetti decentrati , potete provare a premere leggermente col dito su questo, attivando così manualmente il punto di fuoco corretto.
Se fotografate persone o animali ricordatevi di prendere il fuoco sull’occhio più vicino.
Con questa terza parte si conclude il breve “corso” sulla Smartphotography, l’arte di fotografare con lo smartphone.
Speriamo di esservi stati utili e di avervi dato qualche strumento in più per fissare i vostri ricordi e le vostre emozioni per sempre.
Ringraziamo di cuore Andrea Frascari, fotografo, per avere creato questi contenuti ed Ariela Pancaldi per avere messo a disposizione le foto.
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