Salvo qualche eccezione, che si spera essere sempre più rara, l’ecologia per il turista che ama viaggiare in camper, caravan o tenda è importante: ama la natura e l’ambiente, e li rispetta, vediamo come possiamo evitare di usare le stoviglie in plastica usa e getta in campeggio.
Plastica usa e getta in campeggio? meglio scegliere il biodegradabile
Il tipo di vacanza stesso costringe a prestare maggiore attenzione a non sprecare elementi preziosi come l’acqua e a fare un uso corretto dell’energia elettrica (a volte costringe a farne proprio a meno!). Si consuma quindi poca acqua, si usa la corrente elettrica con estrema morigeratezza e si fa la raccolta differenziata (non senza disagio, bisogna ammetterlo).
Per evitare di lavare le stoviglie, molto spesso si utilizzano piatti, bicchieri e posate in plastica usa e getta in campeggio. Se da un lato è innegabile la praticità delle stoviglie usa e getta (occupano meno spazio di piatti e bicchieri di ceramica, vetro o melammina e non è necessario lavarli dopo l’uso perché, appunto, si usano e si gettano), è altrettanto innegabile che meno plastica usa e getta in campeggio si usa e meglio è per l’ambiente.
La plastica in cucina in linea di massima mi piace poco e per quanto possibile cerco di usare oggetti di materiale diverso. In camper, ad esempio, ho cercato un materiale non plastico che non fosse particolarmente pesante ed ho optato per un “servizio” di piatti (4 piatti fondi e altrettanti piatti piani piccoli) in Opal Glass, un materiale molto pratico ed igienico e riciclabile al 100%. Stessa cosa per i bicchieri: niente plastica ma bicchieri di vetro piccini, che si possano impilare per bene.
Che fare però quando per ragioni di praticità ed economia “domestica” è necessario utilizzare stoviglie in plastica usa e getta in campeggio e si desidera essere più “ecologici”? Io ho optato per piatti, bicchieri e posate interamente biodegradabili e compostabili. Inizialmente erano prodotti di “nicchia” che potevano essere trovati solo nei negozi specializzati in prodotti biologici; ora possono essere facilmente trovati anche nella grande distribuzione, nello stesso reparto dei piatti e bicchieri di plastica usa e getta tradizionali.
- Le alternative alle stoviglie in plastica usa e getta in campeggio
Sono reperibili sul mercato prodotti in diversi materiali biodegradabili e compostabili.
Un materiale biodegradabile è fatto di sostanze che possono essere “decomposte” dalla natura, cioè dai batteri naturalmente presenti nel terreno e nelle acque di superficie. Questi batteri trasformano la materia biodegradabile in anidride carbonica che, rilasciata in atmosfera, viene assordita da alberi, piante ed alghe, dando vita ad un ciclo naturale perpetuo.
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Per essere considerato compostabile un materiale deve avere le seguenti caratteristiche (stabilite secondo test, parametri e normative specifiche): essere biodegradabile, essere disintegrabile, non essere più distinguibile nel compost finale, non contenere metalli pesanti al di sopra dei valori massimi consentiti, non avere effetti negativi sul processo di compostaggio, non avere effetti negativi sulla qualità del compost, ed infine non alterare i parametri chimico-fisici del materiale post-degradazione.
La differenza “pratica” tra un materiale biodegradabile e compostabile ed un materiale solo biodegradabile è che il primo può “andare nella raccolta differenziata dell’umido”, il secondo no.
Piatti
I piatti usa e getta ecologici biodegradabili e compostabili sono generalmente realizzati in polpa di cellulosa, foglia di palma e, talvolta, in bioplastica.
La polpa di cellulosa è ricavata dalle fibre residue della lavorazione di alcune piante, in particolare bamboo e canna da zucchero. Idonea al contatto alimentare e a contenere cibi liquidi, è resistente al calore e può essere utilizzata per breve periodo in forno tradizionale e microonde. Non è adatta ai prodotti alimentari per l’infanzia, cioè fino ai 3 anni ed alla conservazione di alimenti.
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La foglia di palma è una materia prima ottenuta dalla raccolta delle foglie di palma spontaneamente cadute secondo il loro ciclo naturale. Come la polpa di cellulosa non è adatta ai prodotti alimentari per bambini fino ai 3 anni ed alla conservazione di alimenti.
Esistono anche piatti in bioplastica (le bioplastiche sono polimeri derivanti da risorse biologiche e rinnovabili come mais, canna da zucchero, frumento, cellulosa o amido di patate). Ci sono diversi tipi di bioplastica e non tutti sono adatti al contatto con cibo caldo, ad esempio, quindi meglio controllare prima.
Bicchieri
Generalmente i bicchieri sono in cartoncino accoppiato a film di biopolimero o in bioplastica.
Il cartoncino di pura cellulosa viene accoppiato con una pellicola di bioplastica ed il tutto è biodegradabile e compostabile al 100%. Questi bicchieri sono idonei al contenimento di liquidi freddi e caldi fino a 70°C ed ovviamente anche al contatto con gli alimenti. Non è adatto al forno, né tradizionale né a microonde, ai prodotti alimentari per l’infanzia fino ai 3 anni ed alla conservazione di alimenti.
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La bioplastica è completamente biodegradabile e compostabile. Questi bicchieri sono trasparenti ed esteticamente simili ai bicchieri in plastica, ma molto più ecologici. Non sono adatti al forno tradizionale o a microonde, ai prodotti alimentari per bambini fino ai 3 anni ed alla conservazione di alimenti.
Posate
Le posate ecologiche sono generalmente realizzate in legno di betulla o in bioplastica.
Il legno di betulla viene utilizzato perché è esteticamente bello e robusto, biodegradabile e compostabile. Non è adatto all’uso nel forno tradizionale o a microonde ed ai prodotti alimentari per l’infanzia (fino ai 3 anni).
La bioplastica è esteticamente simile alla plastica “tradizionale” ma al contrario di questa è biodegradabile e compostabile. Non è adatta all’uso nel forno tradizionale o a microonde ed ai prodotti alimentari per bambini fino ai 3 anni.
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Le stoviglie usa e getta biodegradabili e compostabili sono sicuramente una scelta ecologica più rispettosa per l’ambiente rispetto alla plastica (teniamo a ricordare nel caso delle stoviglie di plastica “tradizionale” è preferibile – in alcuni comuni addirittura richiesto – lavarli prima di gettarli nei contenitori di raccolta della plastica; le stoviglie biodegradabili e compostabili, al contrario, possono essere raccolte insieme ai rifiuti organici – umido – così come sono, cioè sporchi di cibo).
L’unico neo di questi prodotti è il costo, che è un pochino superiore a quello delle stoviglie di plastica tradizionale. Credo, tuttavia, che proteggere l’ambiente e la natura valga la differenza di costo.
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