Noi viaggiatori in scatola surrogato di quel che resta di un antico popolo nomade…
Spesso accampato in strutture coperte da wifi chiamati campeggi o aree di sosta questo popolo nasconde molti segreti.
Si spostano a volte in gruppo ma prediligono viaggi in coppia con prole al seguito, questo generalmente accade fino a quando i piccoli raggiungono un’età di circa 16 anni, a quel punto i figli per natura si allontanano dai loro creatori, inizialmente con dimostrazioni verbali di dissenso per poi passare a strategie più invasive come ad esempio l’utilizzo di arco, frecce avvelenate e arnesi contundenti.
Popolo testardo e caparbio per natura il camperista non si arrende, uscito dallo stato di shock causato dall’assenza dei piccoli eredi l’istinto viaggiatore fa sì che la coppia di adulti continui la trasmigrazione.
Interessante notare l’atteggiamento nei luoghi di bivacco chiamati campeggi, solitamente dopo un attento sopralluogo alla ricerca del sito perfetto inizia la fase di manovra.
Lui al volante del carro e lei posta sul lato posteriore dello stesso, quasi sempre poco visibile dal virile condottiero (…. sono stati ritrovati resti di donne adulte)
Solitamente la femmina dirige la manovra sventolando una mano emettendo strani suoni gutturali che vanno via via aumentando di intensità all’avvicinarsi dell’ostacolo, (sembra che l’inventore dei sensori di parcheggio abbia preso spunto da questo inconsueto a assordante atteggiamento).
Esausto e fiero del suo operato il maschio dopo i proverbiali insulti indirizzati alla compagna inizia la fase di costruzione della capanna, operazione che può durare anche un giorno.
Ultimato il cantiere, ormai stremato e privo di energie l’uomo si dedica al riposo possibilmente stravaccato su un’ amaca imprigionata tra due esili alberi, poi dopo un lento risveglio si dedica alla caccia. Predilige il discount nelle vicinanze e raramente utilizza il market del campeggio, prezzi alti, troppo il rischio di diventare preda e non predatore.
Di ritorno alla capanna con il prezioso carico inizia la fase più delicata e pericolosa della giornata…. la griglia !!
Operazione lunga, laboriosa e ad alto rischio…. “alcuni ominidi si dice si siano grigliati un arto convinti fosse uno stinco di maiale”
Finita la fase di sostentamento e scastrata la pancia dal precario tavolino il camperista inizia la fase di socializzazione con i vicini, solitamente si raccontano di aspetti tecnici dei loro mezzi che di fatto sono tutti uguali e di viaggi…. tutti uguali anche loro, enfatizzati e coloriti dalla aggiunta di grappa si raccontano di avventure tra mostri e sirene, in realtà spesso si tratta di una gomma forata in tangenziale o del bimbo che ha vomitato in dinette, poi finiti i convenevoli si salutano con sorrisi sinceri come le alghe magiche di Vanna Marchi e si dirigono fieri e baldanzosi verso il loro amato camper.
Per fortuna anche oggi siamo salvi !! …. domani ricomincerà una nuova avventura di noi viaggiatori in scatola
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