Tutti lo conosciamo, l’omone buono vestito di rosso che porta i doni ai bambini buoni nella notte della Vigilia di Natale, ma da dove nasce questa figura? È realmente esistito in passato? Scopriamolo insieme e vediamo dove poterlo incontrare 😉
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Mi ricordo come fosse ieri quel giorno in pieno inverno in cui, seduti durante la ricreazione nel refettorio scolastico, quel “simpatico” bambino disse a tutti quanti noi che Babbo Natale non esisteva. Sì, Gianluca, parlo proprio di te… Se un giorno ti capiterà di leggere queste righe sappi che sei stato la causa del mio più grande trauma infantile attorno ai 6 anni.
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Babbo Natale, quel simpatico vecchietto rubizzo dalla faccia benevola, con la folta barba bianca, vestito di bianco e rosso che la vigilia di Natale dispensa regali guidando la sua slitta trainata da renne trae origine da San Nicola, un uomo greco nato attorno al 280 A.C. che fu Vescovo di Myra, antica cittadina ellenica che oggi si troverebbe nel sud della Turchia.
Mancano notizie storiche certe sull’esistenza di questo Santo, ma studi archeologici affermano che la sua esistenza sia provata. Dopo la sua morte, San Nicola divenne molto popolare tra i cristiani per i miracoli a lui attribuiti. Molte città, nazioni e professioni lo adottarono come patrono e santo protettore.
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Parliamo del San Nicola di Bari?
Sì, stiamo parlando proprio dello stesso Santo, le cui reliquie vennero prese e portate in Italia nel 1087 quando i baresi fecero una spedizione per appropriarsene dopo che la città di Myra era caduta in mano musulmana. Dieci anni dopo anche i Veneziani fecero una spedizione nella stessa città prelevando altre ossa che vennero riposte nell’Abbazia di San Nicolò del Lido. Studi recenti hanno confermato che le ossa di entrambe le città appartengono alla stessa persona.
Perché divenne protettore dei bambini?
Nel Medioevo si diffusero due leggende: la prima narra del fatto che San Nicola salvò tre ragazze di famiglia povera che il padre voleva fare prostituire per guadagnare soldi. Pare che lanciò attraverso una finestra aperta un sacco pieno d’oro per ogni fanciulla in modo tale che potessero usare questo denaro come dote per potersi sposare. La seconda leggenda, molto truce, racconta che marito e moglie, proprietari di una locanda, rimasti senza carne da servire, uccisero tre ragazzini facendoli a pezzi e mettendoli in salamoia. Pare che San Nicola, recatosi in questa locanda, una volta richiesto un piatto di carne si fece portare in dispensa dove estrasse i tre ragazzi dalla salamoia facendoli resuscitare.
Per secoli San Nicola venne festeggiato il 6 dicembre con la tradizione di fare regali ai bambini (in alcune nazioni del nord e anche in Alto Adige questa tradizione è ancora viva). Quella del Santo divenne quindi una figura che premiava i bambini buoni donando “dolcetti e balocchi” e che veniva accompagnato da figure più oscure, spesso a metà strada tra folletti e orchi, i famosi Krampus, che punivano e minacciavano i bambini capricciosi.
A metà del 1500, a seguito della riforma protestante che abolì il culto dei Santi, non volendo perdere la tradizione dei regali ai bambini, in diverse nazioni vennero creati dei sostituti di San Nicola, di fatto precursori del moderno Babbo Natale. In Germania la data per i doni venne spostata al giorno di Natale, e “l’incarico” di portatore di doni venne affidato a Gesù bambino; solo in tempi più recenti il popolo tedesco è tornato alla figura di Sankt Nikolaus; nei paesi anglosassoni, invece, San Nicola venne sostituito da un anziano con la barba vestito con cappello e cappuccio verdi.
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L’aspetto che noi tutti oggi conosciamo cominciò a prendere “forma” nel 1823 quando Clement C. Moore scrisse la poesia “A visit from St. Nicholas” in cui Santa Claus ha sembianze molto simili a quelle del Babbo Natale a noi caro; la stessa poesia diede origine alla leggenda della famosa slitta trainata da otto renne.
La nona renna, Rudolph, quella dal buffo naso rosso venne inventata nel 1939 per una pubblicità di una catena di vendita al dettaglio americana.
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Dobbiamo al presidente americano Lincoln la rappresentazione “pacioccona” di Babbo Natale: il presidente chiese ad un caricaturista di ridicolizzare la figura di Santa Claus per una sorta di “guerra psicologica” nei confronti della Germania. Santa Claus divenne così sovrappeso, con una grande cintura nera per enfatizzare le sue curve generose e le sue gote divennero rosse.
Negli anni 30 la Coca Cola si impadronì della figura di Santa Claus a scopi pubblicitari, rendendolo definitivamente quello che conosciamo oggi. Con una sorta di migrazione al contrario (la figura era stata esportata negli USA dagli immigrati olandesi e tedeschi) Santa Claus fece ritorno in Europa in pompa magna adottando definitivamente il nome di Babbo Natale e sostituendo tutti gli altri “portatori di doni” delle varie nazioni.
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Info utili e link pubblicitari
Volete fare incontrare ai vostri bambini Babbo Natale? Ecco alcuni suggerimenti…
A Riva del Garda (TN) è presente la “Casa di Babbo Natale” situata al piano terra della Rocca in riva al lago. Visitabile dal 2 al 30 dicembre. Attività ricreative presso l’officina degli elfi, possibilità di scrivere la letterina e di incontrare Babbo Natale in persona.
Camper Parking a Riva del Garda
A Orvanasso (CO) sul lago Maggiore nei weekend di dicembre “Il Parco e la Grotta di Babbo Natale” Animazioni, spettacoli e possibilità di incontrare Babbo Natale. Musical, spettacoli, sfilate, animazioni, renne, presepe e mercatini. Ingresso a pagamento.
Posteggio camper: parcheggio gratuito dedicato presso il centro sportivo comunale in via Sergio Bovo. Non sono presenti servizi.
A Montecatini Terme (PT) “La Casa di Babbo natale” presenta una ricostruzione della sua abitazione, dal 11 Novembre al 6 Gennaio presso il Castello delle Terme Tettuccio. Ingresso a pagamento, spettacoli e laboratori per bambini.
A Martina Franca (TA) dal 15 dicembre al 1 gennaio il “Villaggio di Babbo Natale” nel centro storico della cittadina che verrà trasformata in un villaggio natalizio.
Parcheggio camper a Martina Franca
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