Una multa presa col camper all’estero durante le vacanze va pagata? Fare finta di niente è una buona idea? Quali sono le conseguenze? Perché ora le multe arrivano e in passato no?
Fino a qualche anno fa era possibile farla franca… le multe prese all’estero difficilmente arrivavano e spesso ci si approfittava di questa situazione approfittandosene, magari spingendo un po’ di più sull’acceleratore passando i limiti di velocità per raggiungere prima la meta.
L’Unione europea però, nel corso degli anni, si è accorta che ben il 15% delle multe elevate ogni anno per eccesso di velocità erano destinate a guidatori stranieri nonostante la presenza di auto con targa estera in una nazione si aggiri mediamente attorno al 5% del traffico nazionale.
Da qualche anno le cose sono cambiate: la multa presa col camper all’estero arriva e va pagata per non incorrere in seri problemi.
Parliamoci chiaro, se una multa arriva significa che abbiamo fatto qualche infrazione e va pagata comunque sia che sia stata rilevata in Italia o all’estero. Si legge però molto spesso di persone che si chiedono se debbano per forza pagare le contravvenzioni ricevute fuori dai confini convinti di poterla far franca con la scusa che magari non hanno intenzione di recarsi più nella “tal nazione” per diverso tempo.
Se fino a qualche anno fa le stesse autorità spesso evitavano di inoltrare le sanzioni a camper o auto con targa straniera a seguito delle difficoltà a raggiungere chi commetteva la trasgressione e per via delle diverse normative vigenti tra uno stato e l’altro, ora le cose sono cambiate.
A seguito di un accordo e dell’applicazione di nuove regole tra il Consiglio Europeo per la Sicurezza Stradale e la Tispol (rete di cooperazione tra le Polizie Stradali Europee) oggi è molto più facile notificare le violazioni del Codice della Strada tra gli stati membri dell’Unione Europea e il pensiero di fregarsene e di non pagare una multa presa col camper all’estero non è una buona idea.
Dalla fine del 2017 possiamo parlare di “multe europee” (Cross Border), il nuovo sistema, che viene applicato nei 28 stati membri della U.E. rende possibile la comunicazione diretta tra i database delle varie nazioni (in Italia i dati vengono forniti dalla motorizzazione), velocizzando identificazione del veicolo e i dati per il recapito della multa.
La multa arriverà al vostro indirizzo di residenza nella lingua originale del paese di derivazione e con la traduzione in lingua del paese di immatricolazione del mezzo. Al suo interno verranno indicati tutti i dati inerenti alla violazione che vi viene contestata e la spiegazione su come fare a procedere con il pagamento (carta di credito, bonifico o QR code).
Verrà inoltre inoltrato il verbale di accertamento e una lettera con la quale è possibile notificare (ad esempio) che non eravate voi alla guida o per poter contestare il verbale.
La notifica per i residenti all’estero deve avvenire entro i termini previsti del paese che notifica la multa che possono quindi essere diversi rispetto a quelli Italiani che sono di 90 giorni. Dovesse quindi arrivarvi la contravvenzione oltre il termine di notifica previsto dal paese che ve l’ha inviata la multa va contestata.
A seconda del paese di provenienza la multa può essere inoltrata anche tramite la semplice posta ordinaria (il tutto, come i termini di notifica, dipendono dal modus operandi del paese di emissione).
Attualmente il sistema Cross Border viene applicato per le seguenti violazioni e non prevede la decurtazione di punti sulla patente italiana:
- Mancato uso delle cinture di sicurezza
- Guida in stato di ebbrezza o sotto stupefacenti
- Semaforo rosso
- Eccesso di velocità
- Uso del cellulare alla guida
- Circolazione su corsie vietate
E se non pago una multa presa col camper all’estero cosa rischio?
Da marzo 2016 in Italia vige il principio di riconoscimento delle sanzioni pecuniarie, la normativa sancisce che le multe prese all’estero vanno pagate in quanto ritenute valide e riconosciute. In caso di mancato pagamento i paesi stranieri potranno procedere attraverso vari metodi per recuperare l’importo dovuto, arrivando persino al pignoramento dei beni di chi non paga.
Ogni stato ha la facoltà di mettere in atto un sistema a suo piacimento per cercare di ottenere il pagamento della sanzione. Potranno ricorrere ad esempio a tribunali civili, al servizio di recupero crediti internazionali o semplicemente potrebbero decidere di attendere che rimettiate piede (o meglio ruota) sul loro suolo con l’eventualità di fermarvi per un controllo di polizia e in questo caso, sappiate che potreste rischiare anche un periodo di detenzione.
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