Ho conosciuto le Montagne di Calci con semplici passeggiate prima e con una notte in campeggio libero poi.
La prima volta con la mia ragazza di allora. Unico lato negativo: svegliarsi alle sei di mattina con i cinghiali fuori dalla tenda. Avevamo lasciato un sacchettino con i resti della cena della sera prima ed evidentemente i cinghiali l’avevano annusato.
Un errore che non ho più commesso. È bastato fare rumore ed alzare la voce perché se ne andassero, ma i cinghiali rimangono comunque animali pericolosi.
La seconda volta ci andai da solo e in un punto differente della montagna. Ero sulla cima in un posto sicuramente difficile da raggiungere di notte e, a differenza del lago, regnava il silenzio quindi ho dormito sonni più tranquilli.
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Quando faccio campeggio libero cerco di addentrarmi in questi posti, tentando di passare inosservato, perché se nessuno sa che sei lì e quali sono le tue intenzioni ci sono meno possibilità di essere disturbati o di incorrere in altri problemi. Per lo stesso motivo utilizzo una tenda di color verde oliva che si mimetizza meglio con l’ambiente. Indosso abbigliamento di colori poco appariscenti e se possibile pantaloni militari (costano poco, sono anche molto resistenti come i tessuti Rip Stop, e permettono di evitare graffi, tagli e simili che possono capitare nel risalire per esempio sentieri poco battuti in montagna).
Per quanto riguarda la scelta della location, bisogna stare attenti e osservare ciò che ci circonda: così si ha la possibilità di ritrovarsi in posti davvero belli. È comunque buona regola secondo me allontanarsi un po’ dai sentieri su cui normalmente passano le persone, cercare un posto dove si è poco visibili e dove ci si sente al sicuro. Un posto difficilmente raggiungibile di giorno lo sarà ancor di più di notte, ma senza esagerare, perché se ci imbattiamo in qualche problema è opportuno essere in grado di levare letteralmente le tende e andarsene senza grossi impedimenti. È importante trovare il posto adatto ed organizzarsi per la notte prima che cali la luce. La mia prima a Calci non c’era luna e una volta lassù non si vedeva nulla a un palmo di distanza. State sempre attenti a non fare cose stupide o rischiose che possano far finire male una bella esperienza.
Quello che mi piace di questo tipo di attività e che si risvegliano sensazioni e comportamenti ancestrali che secondo me ancora ci appartengono. I sensi si amplificano! Sentiamo la terra su cui camminiamo, il fruscio del vento sugli alberi, riusciamo a vedere un insetto che cammina su un ramo e le foglie sembrano più verdi. È come fermarsi nel tempo, lasciare tutte le sicurezze delle città dove viviamo. Si pensa a gli amici, ai nostri cari.
Per sicurezza porto sempre con me un coltellino svizzero, un attrezzo multiuso, il cellulare con un caricatore portatile, dei calzini di ricambio, un kit di pronto soccorso, una macchina fotografica con l’autoscatto, frutta secca leggera ed energetica, almeno un litro e mezzo d’acqua in due contenitori separati, una coperta termica da pronto soccorso (non pesa niente e può essere utile), due fonti di luce (ad esempio una lampada ed una torcia) ed il mio libro per riconoscere le piante selvatiche.
Fare campeggio libero ci permette di scoprire luoghi davvero belli, nascosti e non conosciuti e, perché no, portarci una persona “speciale” e sorprenderla veramente.
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