Come anticipato nell’articolo “Smartphotography: come fotografare al meglio con lo smartphone” (clicca qui per leggerlo), con questa prima parte iniziamo ad introdurre i principali elementi fotografici per ottenere il massimo dal nostro smartphone.

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Luce

 

E’ necessario imparare ad usare bene sia la quantità che la qualità della luce.

Consideriamo prima la quantità di luce: lo smartphone in un certo senso fa tutto da solo, ha un esposimetro che “misura” la quantità di luce e regola automaticamente il tempo di esposizione, l’apertura del diaframma e la sensibilità ISO in modo da ottenere la giusta esposizione. Per fotografare con lo smartphone non serve sapere cosa siano tutte queste cose, ci pensa lui. Quello che serve sapere è l’importanza di dove si “punta” il cellulare. Avete presente quei quadrati, o puntini, che sono di solito al centro del display e che a un certo punto diventano verdi? Stanno ad indicare lo smartphone ha acquisito il fuoco e la lettura dell’esposizione, entrambi riferite all’area dell’immagine corrispondente ai quadrati verdi.

 

Facciamo un esempio per spiegare meglio: una scena ad alto contrasto, ad esempio una persona sullo sfondo chiaro del cielo. Se puntate lo smartphone verso il cielo, vedrete un bell’azzurro e le nuvole, ma la persona sarà in ombra.

Se invece puntate sul viso, la persona verrà esposta correttamente e corretto sarà anche il fuoco, ma il cielo diventerà bianco (in gergo bruciato).

Se una volta composta l’inquadratura, l’esposizione calcolata non è quella desiderata, è possibile utilizzare una funzione che hanno tutti gli smartphone, detta “compensazione dell’esposizione”, o più semplicemente “luminosità” (o qualche altro sinonimo).

Generalmente accessibile dalle “impostazioni”, è rappresentata come una stanghetta graduata, con lo zero al centro, +1 e +2 a destra, -1 e -2 a sinistra. I valori negativi diminuiscono la luminosità (compensazione negativa), mentre i valori positivi la aumentano. L’intervallo in fotografia è chiamato “stop”: aumentare di 1 stop corrisponde a raddoppiare la quantità di luce registrata nella fotografia.

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Ci sono fotografi che cercano la luce giusta, e una volta trovata  si guardano attorno per trovare un soggetto con cui riempirla. Si dice che la luce più bella sia all’alba e al tramonto, per colore e per direzione. Vero, non c’è dubbio, ma anche una giornata di nebbia può avere il suo fascino.

Fate alcune prove:

  • Provate a cercare e sperimentare luci laterali, specie basse: daranno profondità e spessore alle immagini, oltre a creare vivaci chiaroscuri
  • “Sei controluce, non va bene!”. Non è vero. Ci sono dei controluce bellissimi. Certo qui, in particolare, fate attenzione all’esposizione.
  • Non è generalmente vero che un giorno di pieno sole sia adatto alla fotografia, specialmente se siete in pieno sole e volete fotografare delle persone. Provate a spostarle in zone d’ombra
  • Il flash? Sembra strano ma vi consiglio di provare ad usarlo in pieno sole, per dare luce ad un soggetto che altrimenti sarebbe in ombra.

Con il controluce risaltano le silhouette

Alba e Tramonto sono i momenti in cui la luce è più bella

La luce che filtra dopo un forte temporale vi farà scattare fotografie memorabili

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Soggetto

 

Salvo poche eccezioni, una fotografia dovrebbe avere un soggetto. Non è detto che debba essere una persona, o un animale, o una montagna, diciamo piuttosto “un perché”, che chi la guarderà – anche solo l’autore  stesso – possa identificare facilmente.

Il nostro sguardo cerca nelle immagini un punto focale, o almeno un centro di interesse: il non trovarlo, il chiedersi “cosa dovrei guardare in questa foto” non è un buon punto di partenza.

Una volta deciso “cosa state fotografando”, ci sono modi per rendere il soggetto più evidente.

La prima cosa, e questa è davvero una regola aurea, è limitare al minimo tutto il resto. Niente paccottiglia, niente distrazioni, niente felpe dietro la sedia, niente zaini appoggiati agli alberi.

In questa fotografia c’è troppa confusione, il soggetto non riesce a spiccare

La cupola spicca nella foto nonostante non sia in primo piano

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E oltre al soggetto, scegliete con cura lo sfondo. Questo aspetto è particolarmente importante quando si utilizza uno smartphone perché lo sfondo non sarà sfumato come con una reflex, si vedrà tutto, e a fuoco. Facciamo quindi in modo che sia il più pulito e armonico possibile!

Le foglie creano uno sfondo armonioso e uniforme, facendo risaltare il gatto

Ora valutate gli elementi accessori nella vostra fotografia: se presenti, anche questi  dovrebbero avere un loro perché. Può anche esserci un cellulare sul tavolo, ma perché il soggetto lo sta guardando, e la foto convoglia allora un certo significato di attesa.

Un elemento compositivo che si usa spesso per mettere in risalto il soggetto, o il cuore della scena, sono le cornici, siano essere naturali, come un ramo curvo di un albero, o artificiali, come una finestra o una porta, un arco o un portico.

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Ora non vi resta che fare vostri questi primi elementi e sperimentare!

La nostra guida prosegue con la seconda parte: Linee Geometriche ed Inquadrature.

 

Ringraziamenti: un grazie speciale ad Andrea Frascari, fotografo, per i contenuti e ad Ariela Pancaldi per le fotografie di esempio.

 

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